Addio a Carlo Sangiorgi protagonista dello sport e dell’associazionismo faentino – Faenza Calcio

Addio a Carlo Sangiorgi protagonista dello sport e dell’associazionismo faentino

A 82 anni è scomparso Carlo Sangiorgi, una vita dedicata alla professione di bancario e poi all’associazionismo e allo sport.

Giocatore di calcio in gioventù, tenace mediano dotato di buona tecnica nella fila della A.S. Robur, la mitica squadra fucina di tanti campioni, lascia molto giovane l’agonismo, pur avendo buone prospettive di crescita sportiva, per dedicarsi completamente all’attività lavorativa dopo l’assunzione come impiegato al Monte di Credito su Pegno e Cassa di Risparmio di Faenza, dove percorre tutta la sua carriera concludendo come funzionario del settore sviluppo. E’ fondatore e animatore del gruppo dei pensionati per il quale organizza per oltre 20 anni il raduno annuale e scrive il libro “A m’arcord de Mont”.

Grande è la passione per il calcio e per il Milan, nata da ragazzo quando, grazie al calciatore faentino di serie A, Enzo De Giovanni conosce il grande cannoniere Gunnar Nordhal.

Nel 1984 Sangiorgi è tra i fondatori e presidente del Milan Club Faenza. Per la società rossonera stanno per arrivare gli straordinari anni ‘90 delle vittorie a raffica in Italia, in Europa e nel mondo e Carlo Sangiorgi, con tenacia e al tempo stesso discrezione, riesce a portare a Faenza i più grandi campioni di quel Milan stellare: da mister Arrigo Sacchi, a capitan Franco Baresi, Carlo Ancelotti, Daniele Massaro, Sebastiano Rossi. Sport incontri indimenticabili non solo per i tifosi milanisti, che avranno poi una appendice nel 2018 con la presenza in città di Gianni Rivera, il più grande fuoriclasse rossonero di tutti i tempi. Il Milan Club Faenza per diversi anni è centro di aggregazione e socialità che organizza trasferte allo stadio “San Siro”, visite al centro sportivo di Milanello, partecipa a tornei. Il libro “Milan un amore infinito”, scritto nel 2010, ripercorre la storia della società rossonera per i 100 anni dalla fondazione e i 36 del sodalizio di supporter faentini.

L’altro grande interesse di Carlo Sangiorgi è la montagna, in particolare le Dolomiti, frequentate fin da bambino con lo zio Arturo Tanesini, noto ingegnere impiantista, scrittore e scalatore trasferitosi da Faenza a Bolzano. Così nel 1993 comincia a collaborare con il figlio Giuseppe nell’organizzazione della Festa della Montagna per l’UOEI. Uno dopo l’altro arrivano in città per conferenze pubbliche i più grandi nomi dell’alpinismo e degli sport invernali: da Walter Bonatti a Reinhold Messner, Simone Moro, da Alberto Tomba a Piero Gros e Simone Origone, a Manuela Di Centa e Deborah Compagnoni. Nel 2016 una straordinaria mostra fotografica inaugurata proprio da Messner celebra alla Galleria Comunale d’Arte i 50 anni della Festa della Montagna, già ricordata nel volume dedicato nel 2012 per il centenario della sezione dell’UOEI Faenza. Nella stessa sala, con una piccola esposizione fotografica, conclude le celebrazioni per i 70 anni dalla fondazione della Robur, anniversario ricordato con un raduno di ex calciatori da lui organizzato.

Nel 2018 l’UOEI nazionale gli conferisce il diploma al merito con distintivo d’oro, massimo riconoscimento Uoeino, per il suo impegno nella organizzazione della Festa della Montagna.

Con il figlio Giuseppe, giornalista professionista, Carlo Sangiorgi ha dato vita a una squadra affiatata, impegnata nell’associazionismo e nello sport, sempre con Faenza nel cuore. “Per me è stato un padre meraviglioso, ma soprattutto il mio migliore amico. Ho avuto la fortuna di averlo accanto – dice Giuseppe Sangiorgi – Un compagno di viaggio che continuerà a camminare con me e ad essere un punto di riferimento per l’umanità e i valori che mi ha trasmesso: educazione, rispetto, sensibilità. E’ un dolore immenso”.

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